Il tema dell’inclusività tocca il marketing e ne rivede in un certo senso alcune logiche consolidate. L’approccio comunicativo dei brand è sempre più sollecitato dai clienti verso una direzione che tenga conto della diversità a tutti i livelli. L’inclusione è quindi un valore da promuovere anche nella comunicazione e nel marketing; farlo porta a buoni feedback in termini di brand e corporate image.
Nel 2019 la parola d’ordine per i brand sarà “Marketing Inclusivo”!
I brand che fanno leva sull’esclusività e prendono in considerazione solo un segmento demografico specifico saranno destinati a perdere clienti.
Per i consumatori, l’inclusività è una caratteristica fondamentale. Alcuni brand hanno colto questa tendenza e stanno modificando le proprie strategie di comunicazione. Ascoltare i consumatori e allinearsi ai loro valori è una scelta vincente per la crescita di un brand. Infatti, il 70% dei Millennial sceglie con maggiore probabilità un marchio che dimostri inclusione e rispetto della diversità in termini di promozione e offerte.
Il marketing inclusivo è un marketing che non si basa su un solo target demografico di riferimento. È una risposta attiva agli stereotipi tradizionali e un tentativo di trasmettere che il proprio brand è costruito per i tutti i clienti. Vengono inclusi fattori come sesso, lingua, reddito, sessualità, età, religione ed etnia, ma tiene anche conto del fatto che le persone sono individui e ognuno è diverso.
Nel mondo di oggi, se un mercato aziendale raggiunge un pubblico ristretto, i clienti possono (e lo fanno) notare. I social media e le recensioni dei prodotti danno voce all’individuo, quindi le aziende devono approcciarsi con il loro prodotto o servizio in modo “intelligente” all’individuo.
L’inclusione va ben oltre la diversità del sesso o del colore della pelle. È anche una questione di età, geografia, differenze socioeconomiche e relative professioni, capacità e sessualità.
Lorraine Twohill, Chief Marketer di Google
Il marketing inclusivo si sforza di creare una cultura visiva più rappresentativa. Si sforza di apprezzare e comprendere le nostre varie identità, differenze e storie mentre illumina anche luoghi di comunanza.
L’inclusione è diversa dalla diversità. L’inclusione parla della qualità dell’esperienza, in cui si cercano prospettive multiple. Il Marketing Inclusivo riguarda anche la comunicazione social dei brand.
Il Content Marketing di questi brand deve puntare alla promozione di valori come la promozione della diversità. I consumatori abbracciano quei brand che rappresentano un valore e che si concentrano sull’inclusività, invece che sull’esclusività. Attraverso queste strategie di comunicazione i consumatori hanno un ruolo centrale, divenendo dei consum-attori.
Il marketing inclusivo è vantaggioso sia per l’organizzazione che per il cliente.
Per le aziende, un pubblico più ampio porta a campagne che raggiungono più potenziali clienti. Inoltre, il marchio è visto in una luce positiva. I clienti, a loro volta, si sentono rappresentati e apprezzati.
Tuttavia, il lavoro da fare è ancora molto. I marketer dovranno impegnarsi per sviluppare strategie innovative, ma soprattutto per imparare ad ascoltare i propri consumatori.
3 step per il Marketing Inclusivo
Ci sono alcune strategie chiave che possono essere messe in atto per trasformare il proprio brand in un brand inclusivo.
1️⃣ Lasciati ispirare dai tuoi veri clienti
Uno dei primi posti in cui cercare l’ispirazione può essere la propria fanbase. Mettersi in ascolto dei propri clienti è fondamentale, per comprendere quali sono i valori a cui si ispirano, quali sono le loro caratteristiche, cosa li guida nelle scelte.
2️⃣ Pratica ciò che predichi
L’inclusione è un movimento, non una tendenza. Per riuscire a coinvolgere il proprio pubblico, la comunicazione deve essere autentica. I brand devono includere realmente i diversi target, pensando anche i prodotti in maniera inclusiva.
3️⃣ Crea un copywriting inclusivo
Usare pronomi neutri è una mossa strategica. Se è possibile non fare riferimento al genere non è necessario specificarlo. Inoltre, bisogna fare attenzione ai riferimenti culturali e alle metafore per non confondere o insultare il pubblico.
Microsoft e Xbox Adaptive Controller
Un ottimo esempio di Marketing Inclusivo è rappresentato da Xbox Adaptive Controller di Microsoft. Questo controller ha permesso anche a chi soffre di gravi disabilità fisiche di giocare ai videogiochi. Tutto ciò che riguarda il dispositivo è inclusivo: a partire dal coinvolgimento delle persone disabili nello sviluppo del prodotto, al design accurato, al modo in cui il prodotto è stato commercializzato.
Come ogni brand di successo, Microsoft è riuscita a far trasparire l’inclusività anche attraverso la comunicazione. Il lancio del prodotto è stato accompagnato dalla creazione di un hub in cui sono state raccolte le storie di alcune persone con disabilità per le quali è stato pensato il prodotto.
Inoltre, è stato girato anche un altro video molto coinvolgente e commovente in cui un gruppo di amici festeggiavano la prima partita alla console di un amico con una malattia genetica.