Linkedin: Quali Contatti è Meglio Aggiungere?

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Se frequentate Linkedin con continuità e soprattutto cercate di usarlo al meglio, prima o poi la domanda su chi sia “giusto” aggiungere o rifiutare nella propria rete di contatti ve la sarete fatta. Ecco 3 consigli utili.

Uno dei grandi dubbi una volta che ci si è iscritti a Linkedin e si inizia ad interagire con gli altri utenti, è quello legato a quali persone comporranno (o dovrebbero comporre) la propria rete.

Come tutti i social ogni utente ha la possibilità di crearsi un network di contatti. Su Linkedin la questione è un po’ più complessa perché una delle finalità principali di questa piattaforma è marcatamente professionale; quindi il campo di azione deve essere più circoscritto e mirato.

Se quindi è quasi scontato aggiungere i propri colleghi di lavoro o di università, o persone con cui si è avuto modo di collaborare: cosa fare con tutti gli altri? Cosa fare con richieste estranee al proprio campo professionale?

Sul tema ci sono, a nostro avviso, due scuole di pensiero.

Le possiamo sintetizzare con queste due etichette: il contatto coerente e il contatto per contatto.

👉🏻 Contatto coerente

La linea guida in questo caso è creare connessioni con persone che rientrano nella propria area professionale. Un po’ come aggiungere dei potenziali “colleghi” o collaboratori. L’ambito delle loro attività è coerente con le nostre? Ok add, add, add! Il nostro network quindi sarà molto centrato e coerente. Forse prevale l’aspetto qualificante e qualitativo.

👉🏻 Contatto per contatto

Linkedin ragiona per 3 livelli di contatto che sono un po’ l’espressione dei gradi di separazione, da cui anche la famosa teoria. La teoria del “mondo piccolo”, formulata per la prima volta da Frigyes Karinthy e poi verificata dallo psicologo americano Stanley Milgram, dice in sostanza che le connessioni che ci separano da qualunque essere umano sul pianeta sono al massimo 5.

Quindi aumentando su Linkedin la “quantità” dei contatti, aumentate anche la possibilità di entrare in contatto con una persona che potenzialmente potrebbe risultare interessante. Quindi il driver è aggiungere, aggiungere, aggiungere.

Vogliamo a questo punto introdurre un terzo approccio che chiameremo “contatto consapevole”.

👉🏻 Contatto consapevole

Qui la regola, detta in breve è: aggiungi o accetta solo coloro che hanno un profilo curato. In questo caso andiamo a valutare il livello di consapevolezza di utilizzo del mezzo.

Questo ci informa anche di quella che possiamo definire una “meta competenza” digitale.

Un contatto che si forma e articola bene la sua presenza, conoscendo le potenzialità e opportunità della piattaforma, merita assolutamente di entrare nella nostra rete.

A questo aggiungiamo la teoria dei legami deboli del sociologo Granovetter che afferma che sono i legami meno forti a rappresentare una vera fonte di opportunità per gli individui in una comunità. Questo può valere anche in una community virtuale. Le professionalità e i servizi di cui abbiamo bisogno nella vita sono infatti diversi.

Se nella mia rete di contatti abbiamo un avvocato che si comunica bene e veicola contenuti di valore, può tranquillamente rappresentare un candidato nel caso in cui dovessimo avere bisogno di una consulenza legate. Gli esempi che si possono fare sono molto come immaginerete.

Per riassumere, il nostro consiglio è: alimentate la vostra rete con contatti che valorizzano la loro presenza con impegno e attenzione. Un giorno potreste rappresentare un’occasione per entrambi.

In questo modo avviamo, se ci pensate, anche una forma di Lead Generation.

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Simona Toni
Business Partner, Business Developer e Project Manager di Psicologi Digitali. Accolgo le richieste dei clienti e comprendo i loro bisogni di comunicazione nel digitale, trasformandoli in progetti di digital e social media marketing.
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