Il marketing emozionale fa leva sulle emozioni per coinvolgere l’utente finale.
Gli studi sulla psicologia del marketing dimostrano che la maggior parte delle decisioni d’acquisto dei consumatori sono emotive e basate su motivazioni inconsapevoli.
Il marketing emozionale è una strategia di marketing che fa leva sulle emozioni.
L’obiettivo di questa strategia è quello di coinvolgere l’utente a livello emotivo facendogli vivere un’esperienza memorabile. Le emozioni sono un fattore molto potente ma anche molto difficile da controllare. Tuttavia, gli studi mostrano che le campagne di marketing emozionale sono molto più efficaci di quelle basate su contenuti logico-razionali.
Ed è proprio per questo che, come professionisti del marketing, non possiamo permetterci di non valutare la creazione di contenuti emotivi per comunicare prodotti e servizi dei clienti.
Perché il marketing emozionale è efficace?
Il marketing emozionale si rifà alla teoria psicologica della doppia elaborazione o teoria del doppio processo.
Si tratta di una teoria che risale all’800 attribuita a William James e resa popolare da Daniel Kahneman grazie al libro “Pensieri lenti e veloci”.
La teoria del doppio processo si basa sull’idea che il nostro processo decisionale derivi da due meccanismi di pensiero distinti:
- Il livello dell’emozione: automatico, rapido e involontario
- Il livello della razionalità: consapevole, lento e volontario
Il sistema emotivo è sempre attivo mentre quello razionale è silente per la maggior parte del tempo. Quindi, per quanto pensiamo di essere individui razionali che compiono azioni razionali, la psicologia del marketing ci dice il contrario!
Ogni giorno molte emozioni condizionano i nostri comportamenti, le nostre decisioni e soprattutto le nostre decisioni d’ acquisto.
Ed è questo il motivo per cui il marketing emotivo funziona: i contenuti emotivi attirano il pubblico più di quelli logico-razionali.
Questo perchè quando si crea una connessione emotiva con il proprio pubblico risulta più semplice guidarlo verso il risultato desiderato.
Quali emozioni coinvolgono di più?
È bene ricordare che gli utenti sono diversi tra loro e un contenuto che funziona per uno potrebbe non funzionare per un altro.
Nonostante questo, alcune emozioni coinvolgono più di altre, vediamo in che modo:
- L’ansia può causare incertezza
Quando sperimentiamo incertezza diventa più difficile prendere decisioni perché il nostro giudizio è offuscato. - La soggezione cattura l’attenzione
In particolare ha lo scopo di affascinare il pubblico e mantenerlo inchiodato al nostro contenuto. - Risate e gioia spingono all’azione
Gli studi dello psicoanalista Donald Winnicott ci dicono che il nostro desiderio di gioia è innato e aumenta con la condivisione. La felicità infatti, è un ottimo motore per la condivisione dei contenuti e molti brand lavorano con il “marketing della gioia” con l’obiettivo di coinvolgere il proprio pubblico in modo allegro e sereno. - La rabbia evoca potere e slancio positivo La rabbia viene percepita come un’emozione negativa, ma può avere influenze positive se sfruttata nel modo giusto. Infatti, può dare potere all’individuo e la chiave per utilizzare questa emozione nei propri contenuti è quella di inquadrare il problema in modo costruttivo.
Conclusioni
In generale, anche le decisioni (apparentemente) razionali sono influenzate dalle emozioni.
Per questo, il primo passo del marketing emozionale è quello di conoscere e comprendere gli stati emotivi del proprio pubblico.
Fatto ciò, sarà possibile inserire i contenuti emotivi all’interno della propria strategia di marketing e creare maggior coinvolgimento con l’utente finale.