Con l’avvento di internet, la possibilità di comunicare con gli altri e far emergere la propria voce sono cresciute a dismisura. Questo fa sì che su internet ci sia un quantitativo di informazioni gigantesco, molte delle quali non verranno probabilmente neanche viste, ma che si uniscono alla massa creando una grande confusione e saturazione cognitiva.
Ma cosa succede alle persone che navigano in questa matassa?
Saturazione dei canali e soglia dell’attenzione

Al giorno d’oggi, la nostra esposizione alle informazioni e stimoli è aumentata a dismisura: basti pensare che ogni giorno siamo esposti in media a 34 gigabyte di informazioni, mentre il nostro cervello può elaborarne al massimo 120 bit al secondo.
Pescare le informazioni che si ricercano in questo mare non è facile, anche perché a volte emergono contenuti di bassa qualità o inutili. Ciò avviene perché molto spesso i contenuti scadenti sono costruiti per essere più efficaci e potenti della media.
Così, rischiamo di perdere le informazioni rilevanti dato che la nostra attenzione è focalizzata su contenuti superflui.
Quindi, per catturare la nostra attenzione, brand e persone cercano a loro volta di imitare i contenuti più forti, finendo anche loro a contribuire alla creazione di questo caos mediatico.
Gli effetti di questo tsunami non si ripercuotono solo sul brand che magari non riesce ad emergere, ma soprattutto sulle persone.
Infatti come dice l’economista e psicologo Herbert Simon: “la ricchezza di informazioni genera una povertà d’attenzione”. Questo vuol dire che non riusciamo più a dare un’adeguata attenzione a tutti i contenuti che vediamo, perché dobbiamo subito passare al successivo.
Tutto ciò ha portato ad un cambiamento della nostra soglia dell’attenzione, che da 12 secondi parrebbe essere scesa a 8 secondi. Non a caso sulle piattaforme social come TikTok i contenuti rapidi sono quelli che più vengono “apprezzati”.
Questo ci porta a distrarci di più e ci richiede di ri-focalizzarci su ciò che stavamo facendo causando ulteriore fatica alla nostra mente.
Come se non bastasse, una continua esposizione ad un certo tipo di contenuti può avere due effetti:
- La desensibilizzazione verso di essi, arrivando a conseguenze come l’”effetto spettatore” (ovvero il non prestare soccorso a persone in difficoltà, dando per scontato che altri lo faranno al nostro posto);
- Aumento del senso di fatica, inadeguatezza ed indifferenza a causa della continue richieste di prendere una decisione (commenta, condividi, lascia un like, ecc…).
Tutti questi effetti sullo spettatore portano ad un unico grande effetto negativo: il sovraccarico cognitivo.
Il sovraccarico cognitivo
Il sovraccarico cognitivo è un fenomeno psicologico che avviene quando siamo esposti a una notevole quantità di informazioni che non riusciamo a processare tutte insieme, quindi di conseguenza fatichiamo a mettere un focus su un punto.
Esso può essere di due tipi:
- Eccesso di fonti: avviene quando ci sono molte fonti diverse che parlano dello stesso tema, in questo caso diventa problematica la decisione della fonte da ascoltare.
- Eccesso di informazioni: avviene quando un contenuto contiene molte informazioni, diventando fin troppo profondo. Il problema in questo caso diventa quello di comprendere quali sono le informazioni davvero utili per me.

Quando ci troviamo in questo stato la nostra capacità decisionale ne risente, fatichiamo a comprendere le informazioni, a selezionarle e a recepirle. Ciò può portarci a porre l’attenzione su contenuti di basso valore o inutili.
Tali difficoltà comportando altre conseguenze:
- FOBO: “Fear Of Better Options” si distingue dalla FOMO (Fear Of Missing Out) in quanto la paura non è quella di perdersi qualcosa ma di non prendere la decisione migliore, di non scegliere l’opzione più corretta;
- Not just right experience: sensazione di insoddisfazione dovuta al non aver trovato quel che si cercava;
- Delegare le scelte: la continua richiesta di prendere decisioni e la difficoltà nel prenderle per via delle troppe informazioni ci porta a delegare questo passaggio agli altri, in particolare online agli algoritmi come quello di Google o alle intelligenze artificiali come ChatGPT.
Uscire da tutto questo è molto difficile, in quanto anche quando cerchiamo di allontanarci dagli stimoli ne siamo circondati, pubblicità, il telefono, le notifiche. Affondiamo sempre in questo inquinamento cognitivo che prova ad appagarci ma ha l’effetto opposto.
Superare il sovraccarico informativo
In questo contesto sembra impossibile emergere e farsi conoscere, ma non è così. Bisogna conoscere bene le regole del gioco e saperle usare a proprio vantaggio.
L’importante è non creare contenuti scadenti che gettano ancora di più benzina sul fuoco. Bisogna aiutare le persone ad allontanarsi dalla marea di informazioni e dargli ciò di cui hanno bisogno. Per poter fare ciò per prima cosa bisogna differenziarsi e catturare l’attenzione delle persone. Quindi è importante non replicare ciò che esiste già, inoltre bisogna anche essere aggiornati sulle novità del tuo settore.
Quando crei i tuoi contenuti devi essere unico, dare un tocco di personalità senza dimenticare di fare contenuti di qualità.
Un aspetto importante è quello di segmentare il pubblico; così facendo si può lavorare su tematiche più ristrette così ci sarà meno concorrenza permettendoti di emergere e dare contenuti utili.
Ricorda che internet è saturo di contenuti di ogni genere, ma non necessariamente di qualità! Per questo i contenuti di valore possono essere un’arma a proprio vantaggio.
Conclusione
La band Eugenio in Via di Gioia nel brano “Giovani illuminati” descrive bene lo spaesamento che il mondo online sta generando negli anni a causa della mole di possibilità ed informazioni.
La situazione sembra una matassa inestricabile dove piano piano affondiamo. Se in parte questa affermazione è vera non vuol dire che sia sempre così. Infatti molte delle conseguenze che abbiamo sono un adattamento per poter far fronte a tutte queste informazioni.
Con la consapevolezza del fenomeno del sovraccarico cognitivo possiamo evitare in parte di subirlo e di non partecipare ad esso riuscendo a superare l’ostacolo della soglia dell’attenzione.
Così saremo in grado di emergere ed entrare in contatto con le persone.